Il nucleare.
Domenica 17 Maggio
Ex Convento dell'Annunciata,
via Pontida 1, Abbiategrasso (MI)
Domenica 17 Maggio
Ex Convento dell'Annunciata,
via Pontida 1, Abbiategrasso (MI)
Ore 18.00 - 19.30 : incontro
Interviene:
Paolo PIERINI (ricercatore I.N.F.N. Istituto Nazionale di Fisica Nucleare)
Il problema energetico si pone su scala planetaria perché le fonti primarie condizionano l'intero ecosistema. Risparmio, efficienza, fonti rinnovabili riducono l'uso di combustibili fossili. La sostituzione completa delle attuali centrali termoelettriche con pannelli fotovoltaici diffusi sul territorio, qualora realizzabile, ha tempi lunghi. Le centrali nucleari di nuova generazione, come quelle ove la criticità è raggiunta con un flusso esterno di neutroni, potrebbero fare da complemento alle fonti rinnovabili per fornire l'energia residua. La fusione termonucleare inerziale è una prospettiva che gli scienziati stanno mettendo a punto. La ricerca sugli acceleratori di particelle consente di progettare reattori intrinsecamente sicuri e di tracciare scenari per la fusione. Molti enti Nazionali ed Internazionali sono impegnati in progetti sulla fisica degli acceleratori e su modelli di mobilità che consentono il risparmio energetico. Il Sole ci fornisce circa 1 Kw/m² di potenza, la conversione fotovoltaica è il miglior modo per raccogliere questa energia anche se la necessità di grandi aree per potenze elevate è il problema maggiore. L'energia nucleare è concentrata. Un’architettura che integri i pannelli fotovoltaici nella edilizia privata, pubblica e industriale potrebbe a poco a poco attenuare la dipendenza dai combustibili fossili. Resta la discrepanza temporale tra disponibilità e richiesta. Il saldo mancante nel bilancio energetico potrebbe essere coperto da impianti nucleari di nuova generazione. Tre sono le condizioni imprescindibili: gli impianti devono essere intrinsecamente sicuri, bisogna eliminare il rischio di proliferazione producendo scorie a vita media bassa e si deve avere un elevato rendimento energetico. In Italia ENEA (Ente Nazionale Energia e Ambiente) e INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) hanno promosso il progetto TRASCO per la trasmutazione di scorie derivate dagli impianti nucleari. Un utilizzo parsimonioso dei fossili e del nucleare di nuova generazione insieme con lo sviluppo del fotovoltaico, in una architettura integrata con misure di risparmio energetico, secondo molti studiosi, ci potrebbero assicurare l'autonomia energetica per qualche secolo .
Interviene:
Paolo PIERINI (ricercatore I.N.F.N. Istituto Nazionale di Fisica Nucleare)
Il problema energetico si pone su scala planetaria perché le fonti primarie condizionano l'intero ecosistema. Risparmio, efficienza, fonti rinnovabili riducono l'uso di combustibili fossili. La sostituzione completa delle attuali centrali termoelettriche con pannelli fotovoltaici diffusi sul territorio, qualora realizzabile, ha tempi lunghi. Le centrali nucleari di nuova generazione, come quelle ove la criticità è raggiunta con un flusso esterno di neutroni, potrebbero fare da complemento alle fonti rinnovabili per fornire l'energia residua. La fusione termonucleare inerziale è una prospettiva che gli scienziati stanno mettendo a punto. La ricerca sugli acceleratori di particelle consente di progettare reattori intrinsecamente sicuri e di tracciare scenari per la fusione. Molti enti Nazionali ed Internazionali sono impegnati in progetti sulla fisica degli acceleratori e su modelli di mobilità che consentono il risparmio energetico. Il Sole ci fornisce circa 1 Kw/m² di potenza, la conversione fotovoltaica è il miglior modo per raccogliere questa energia anche se la necessità di grandi aree per potenze elevate è il problema maggiore. L'energia nucleare è concentrata. Un’architettura che integri i pannelli fotovoltaici nella edilizia privata, pubblica e industriale potrebbe a poco a poco attenuare la dipendenza dai combustibili fossili. Resta la discrepanza temporale tra disponibilità e richiesta. Il saldo mancante nel bilancio energetico potrebbe essere coperto da impianti nucleari di nuova generazione. Tre sono le condizioni imprescindibili: gli impianti devono essere intrinsecamente sicuri, bisogna eliminare il rischio di proliferazione producendo scorie a vita media bassa e si deve avere un elevato rendimento energetico. In Italia ENEA (Ente Nazionale Energia e Ambiente) e INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) hanno promosso il progetto TRASCO per la trasmutazione di scorie derivate dagli impianti nucleari. Un utilizzo parsimonioso dei fossili e del nucleare di nuova generazione insieme con lo sviluppo del fotovoltaico, in una architettura integrata con misure di risparmio energetico, secondo molti studiosi, ci potrebbero assicurare l'autonomia energetica per qualche secolo .
La manifestazione è
completamente gratutita