martedì 17 luglio 2007

Pena di morte. Perché sostenere la moratoria.

Negli ultimi anni i paesi abolizionisti sono aumentati. Nel 2006 gli Stati che, di diritto o di fatto, NON applicano la pena di morte sono 129, a fronte di 69 che ancora la prevedono nel loro ordinamento e la applicano. Pochi sono i paesi che la applicano in modo massiccio. I dati del 2006 mostrano questi riscontri:

Arabia Saudita, almeno 39 esecuzioni;

Iran, 170 (4 minorenni e 2 lapidazioni);

Iraq, almeno 65;

Pakistan, almeno 62 (1 minorenne);

USA, 53;

Sudan, 65;

Cina 1500 (sono 68 i reati per i quali è prevista la pena di morte, non ultimo il furto di cavi elettrici).

Perché essere assolutamente contrari alla pena di morte:

-PERCHE’ NON E’ PIU’ POSSIBILE TORNARE INDIETRO UNA VOLTA ESEGUITA LA CONDANNA: il rischio di uccidere un innocente non può essere sottovalutato da un’autorità statuaria (come gli italo-americani Rodolfo Sacco e Bartolomeo Vanzetti, condannati sulla base di prove indiziarie e riconosciuti NON COLPEVOLI dal tribunale del Massachusetts quando la condanna era già stata eseguita);

-PERCHE’ NON E’ UN DETERRENTE: 2 esempi immediati mostrano che il timore della pena non dipende dalla previsione nell’ordinamento della pena capitale: dal 1977, anno in cui gli Stati Uniti hanno reintrodotto la pena di morte, i reati sono AUMENTATI. Il caso diametralmente opposto si è verificato in Canada: da quando il Parlamento canadese ha ABOLITO la pena capitale (anno…) i reati sono DIMINUITI!

-PERCHE’ E’ UNA FORMA DI TORTURA PSICOLOGICA: si pensi all’attesa che la pena venga eseguita o al fatto che in alcuni paesi, tra cui il Giappone, il condannato NON abbia la conoscenza riguardo al quando dell’esecuzione;

-PERCHE’ LA VENDETTA NON E’ GIUSTIZIA: nonostante, davanti all’efferatezza di alcuni reati commessi, la reazione del singolo cittadino si basi sull’emotività del momento, un’autorità statuaria NON può far leva su questa emotività e assecondare l’istinto. Un’autorità statuaria non può rispondere ad un delitto con un OMICIDIO. La pena di morte è il crimine premeditato per eccellenza.

L’abolizione totale della pena di morte è un atto di civiltà.